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P.Prag. III 207
Edizione P.Prag. III 207

P.Prag. III 207.jpg
P.Prag. III 207.jpg P.Prag. III 207.jpg (1)


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Inventario Gr. III 636 + Gr. IV 15 Fr. i
Tipologia: Letterario
Luogo di conservazione Praga, Biblioteca Nazionale
Luogo di provenienza (?)
Materiale Papiro
Tipologia libraria Foglio singolo
Contenuto recto Testo letterario
Contenuto verso Testo letterario
Datazione IV-V d.C.
Data - -
Numero dei frammenti 2
Dimensioni cm 7,6 x 11
Contenuto
Note Si tratta di un pezzo di papiro composto di due frammenti di media qualità, con resti di 10 righe sul recto (P. Prag. III 206) e 11 sul verso, il 207 appunto. Le mani, entrambe esperte e con tendenze documentarie, sono differenti nonostante si notino alcune affinità paleografiche; lo scrivente del recto è comunque più fluido e veloce. Diversi indizi paleografici conducono ad una datazione per entrambe alla fine del IV secolo, anche se l’inizio del V non è escluso a causa dell’irregolarità della scrittura e della scarsità di testo conservato.

Alla linea 1 comincia il testo (si veda la linea decorativa sotto ]ομενου), anche se non si può escludere che ci fosse potuto essere qualcosa prima. Si trovano nel papiro segni di aiuto nella lettura (come ‘ per il cambiamento di interlocutore, l. 3), sottolineature decorative e abbreviazioni.

La datazione alla fine del IV secolo è conforme al contenuto del testo: in una preghiera a Maria sono collegati Trishagion (nella forma semplice “angelica” o anche liturgica del “thrice-holy hymn”, ἅγιος ἅγιος ἅγιος, come anche in Isaia 6, 3LXX e Apocalisse 4,8), e Chairetismos, una forma diffusa di venerazione di Maria, che riproduce il saluto dell’arcangelo Gabriele e si rivolge per lo più a lei. Generalmente si presuppone che la forma sviluppata del Trishagion abbia avuto origine già prima della sua prima attestazione scritta (Concilio di Calcedonia del 451).

Lo scopo del documento deve essere stato liturgico (si vedano i segni di aiuto alla lettura), e la scrittura è spia di un uso personale-privato: il carattere privato della preghiera doveva aver rappresentato l’esigenza principale.

Nessun elemento sottintende un contesto magico, anche se questo è documentato ampiamente per il Trishagion: la sua popolarità è attestata anche archeologicamente tramite iscrizioni su oggetti di carattere apotropaico, da braccialetti, anelli, medaglioni, architravi o papiri con incantesimi di protezione (Suppl. Mag. I 25 = P. Prag. I 6; 32 = P. Heid. inv. 1101).

Non è inusuale che un Chairetismos segua ad un Trishagion: si veda l’ostrakon edito da Brightman in: W. E. Crum, Coptic Ostraka from the Collection of the Egypt Exploration Fund, Londra 1902, p. 4 ad 39. Generalmente c’è una stretta relazione tra Chairetismos e preghiere o inni a Maria, ma nessun esempio accostabile per ἅγιος ἅγιος ἅγιος seguito da un Chairetismos è stato rintracciato. ;;

Bibliografia: Sul χαιρετισμός, L. Koenen, “Ein christlicher Prosahymnus des 4. Jhdt.s (O. Zucker 36)”, in: E. Bonswinkel et alii (edd.), Antidoron Martino David oblatum Miscellanea Papyrologica (P. L. Bat. XVII), Leiden 1968, pp. 31-52, in particolare pp. 31-31, 42-46.

Per il Trishagion si confrontino ancora Koenen, op. cit.; D. G. Martinez, “P. Michigan XIX: Baptized for our Sakes: a Leather Trisagion from Egypt (P. Mich. 799)”, Beiträge zur Altertumskunde 120, Stuttgart-Leipzig 1999, pp. 7-8; L. S. B. MacColl, “Stud. Pal. XV 250ab: a Monophysite Trishagion for the Nile Flood”, JThS 40 (1989), pp. 129-135; J. Henner, “Liturgica”, in: idem, H. Förster, U. Horak, Christliches mit Feder und Faden. Christliches in Texten, Textilien und Alltagsgegenständen aus Ägypten, Nilus 3, Vienna 1999, n. 18; S. Brock, “The thrice-holy hymn in the liturgy”, Sobernost 7.2 (1985)

Ulteriori informazioni:
Papyri.info
Trismegistos
LDAB
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